Estensione e applicazione extraterritoriale delle sanzioni

Dal febbraio 2022, l’Unione Europea ha risposto con fermezza alla guerra in Ucraina, imponendo un pacchetto di sanzioni sempre più stringenti e complesse che va a colpire la Russia e i suoi alleati, ma con effetti trasversali anche per le aziende non direttamente coinvolte nei rapporti commerciali con il mercato russo. Questo quadro normativo, che si estende a livello internazionale con misure economiche e restrizioni mirate, rischia di complicare la vita di molte imprese europee, le quali devono ora orientarsi tra regolamenti sempre più dettagliati e pervasivi.

L’intensificazione delle sanzioni riflette una chiara scelta di campo: l’UE mira a colpire duramente il tessuto economico russo e scoraggiare qualsiasi forma di sostegno indiretto. Le norme hanno raggiunto una portata extraterritoriale che si estende anche a quei soggetti che, pur non avendo rapporti diretti con la Russia, potrebbero comunque trovarsi a dover rispettare divieti e limitazioni stringenti. Regolamenti come il 833/2014 hanno introdotto vincoli per diverse categorie merceologiche e finanziarie, rendendo difficile per le imprese evitare interferenze con il mercato sanzionato senza incorrere in penalizzazioni.

Settori sotto controllo e rischio di elusione inconsapevole

Le restrizioni riguardano numerosi settori: dal finanziario al bancario, fino a coinvolgere il comparto energetico e del trasporto. Per le imprese, il rischio di essere coinvolte in violazioni “all’insaputa” cresce, specialmente in relazione ai nuovi divieti sulla circolazione dei prodotti derivati dal petrolio e alle restrizioni sui depositi privati russi. A ciò si aggiungono le cosiddette “red flags” stabilite sia dall’UE che dagli USA, pensate per individuare transazioni potenzialmente elusive. Il quadro normativo diventa quindi una sorta di rete che avvolge non solo i soggetti con rapporti diretti, ma anche coloro che potrebbero risultare inconsapevolmente esposti.

La “shadow listing” e le sanzioni individuali

Uno degli aspetti più innovativi e complessi è rappresentato dalla “shadow listing”, che introduce il concetto di responsabilità anche per quei soggetti apparentemente distaccati da relazioni dirette con entità russe, ma che potrebbero avere legami indiretti attraverso proprietà o controllo societario. Con queste misure l’UE mira a coprire ogni possibile varco di elusione, imponendo vincoli che interessano anche chi opera in mercati completamente distinti. L’introduzione di sanzioni individuali, inoltre, rappresenta un ulteriore strumento per garantire che ogni partecipazione, anche indiretta, sia regolata secondo il nuovo quadro di limitazioni.

L’Unione Europea ha intensificato le attività di monitoraggio e controllo per evitare ogni forma di elusione delle sanzioni. Il lavoro di enforcement si estende su diversi livelli, dalle dogane all’istituzione di uno “Special Envoy” dedicato, incaricato di vigilare sulle operazioni di triangolazione e sui canali informativi con paesi terzi. Questo aumenta la pressione sulle imprese, che si trovano a dover rispondere a controlli incrociati e a verifiche delle autorità nazionali e comunitarie, in un contesto di massima attenzione alle operazioni economiche con l’estero.

Implicazioni per le imprese europee non esposte al mercato russo

L’ampiezza delle sanzioni comporta un impatto significativo anche per quelle aziende europee non impegnate sul mercato russo. La complessità delle normative, che estendono i divieti a livello pattizio e merceologico, rende fondamentale per ogni impresa adottare misure preventive di compliance.
La gestione del rischio di elusione richiede un costante aggiornamento sulle normative e sulle liste di controllo nazionali e internazionali, per evitare incauti errori che potrebbero trasformarsi in sanzioni costose e dannose per la reputazione aziendale.

E.A.A.M.S. pronta per una nuova sfida

L’introduzione di norme sanzionatorie così pervasive, che si applicano anche a soggetti non direttamente coinvolti nei rapporti con la Russia, rappresenta un cambio di paradigma per la comunità imprenditoriale europea. E.A.A.M.S. dovrà come sempre gestire e affrontare il cambiamento con il consueto spirito innovativo.

La rigidità delle misure, unite alla crescente attenzione delle autorità di enforcement, impone alle aziende un nuovo livello di responsabilità e vigilanza sui loro processi, anche per chi lavora “all’oscuro” delle tensioni internazionali.

Per gli spedizionieri doganali, questo è un momento cruciale per affermarsi come partner strategici e per distinguersi in un mercato in continua evoluzione.

L’obiettivo di E.A.A.M.S. – attiva da oltre 40 anni nel settore della logistica, delle spedizioni internazionali e dell’assistenza fiscale e doganale alle imprese operanti in Italia – è da sempre quello di rimanere competitiva sul mercato e di adeguarsi con celerità e professionalità ai nuovi scenari internazionali.

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